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Chi compra casa ha spesso aspettative non solo economiche e lavorative, ma anche e soprattutto psicologiche. La casa è in fondo un investimento per la vita, spesso uno status symbol, a volte il coronamento di anni di sacrifici, quand’anche il principio della costruzione di un nido famigliare.
Per questo la fideiussione per un immobile in costruzione diventa un elemento necessario per garantire la serenità del futuro acquirente, come vedremo in questa breve guida.
La fideiussione è un contratto attraverso cui un soggetto, detto garante, si impegna a pagare un debito nel caso in cui il debitore principale non lo faccia. Nel contesto immobiliare, il garante può essere una banca, un istituto di credito o una compagnia di assicurazione che assume l’obbligo di intervenire qualora il costruttore o il venditore non adempia agli impegni assunti nei confronti dell’acquirente.
La funzione principale della fideiussione è quella di offrire una tutela concreta all’acquirente, che può così versare somme anticipatamente sapendo che, in caso di problemi, potrà ottenere la restituzione delle cifre pagate. La garanzia opera su specifici importi e secondo condizioni definite dal contratto, che deve essere redatto con attenzione per garantire efficacia e chiarezza.
La fideiussione assume particolare rilevanza quando si acquista un immobile ancora da costruire o in fase di completamento. La normativa prevede che il costruttore rilasci una garanzia a favore dell’acquirente a fronte delle somme ricevute prima del trasferimento della proprietà. Questo obbligo nasce per proteggere il compratore da eventuali situazioni di difficoltà economica del costruttore, come procedure concorsuali o sospensione dei lavori.
Quando un acquirente firma un contratto preliminare e versa una caparra o acconti, quella somma non rappresenta una semplice prenotazione dell’immobile, ma un impegno rilevante. Senza una garanzia, il rischio è di perdere le somme anticipate nel caso in cui il progetto non venga portato a termine.
Per essere valida ed efficace, la fideiussione deve contenere alcuni elementi chiave. È utile conoscerli prima di firmare un contratto di acquisto.
A questi elementi si aggiungono altre clausole che regolano le modalità con cui la garanzia può essere escussa. È importante che la fideiussione sia autonoma, cioè che il garante si impegni a pagare senza richiedere all’acquirente ulteriori verifiche. Ciò consente un recupero delle somme più rapido e privo di incertezze.
Nel settore immobiliare è possibile incontrare due forme principali di fideiussione.
La prima è la fideiussione bancaria. In questo caso il garante è un istituto di credito che assume l’impegno di versare le somme dovute all’acquirente qualora il venditore risulti inadempiente. La garanzia bancaria è generalmente considerata molto affidabile per la solidità del soggetto che la rilascia.
La seconda è la fideiussione assicurativa. Viene rilasciata da una compagnia di assicurazione autorizzata e funzionante secondo regole simili a quelle della garanzia bancaria. È una forma molto diffusa perché spesso più immediata da ottenere, pur garantendo una protezione adeguata.
La normativa prevede che il costruttore debba fornire una fideiussione quando riceve somme prima del trasferimento della proprietà per un immobile non ancora ultimato. L’obbligo riguarda tutte le somme versate dall’acquirente, comprese caparre e acconti, e si applica fino al momento dell’atto notarile.
La garanzia non è invece richiesta quando l’immobile è già costruito e pronto per essere trasferito. In questo caso l’acquirente paga contestualmente al trasferimento della proprietà e non esistono anticipi a rischio.
La fideiussione rappresenta una protezione concreta per chi compra casa, poiché offre diversi vantaggi che meritano attenzione. Tra i principali:
Oltre a questi benefici, la fideiussione contribuisce a creare un equilibrio tra costruttore e acquirente, evitando che il compratore sia esposto a incertezze finanziarie non controllabili.
Il notaio svolge un ruolo importante nel verificare la correttezza della garanzia. È il professionista che controlla che la fideiussione sia conforme alla normativa, che l’importo garantito corrisponda alle somme versate e che il documento sia rilasciato da un soggetto abilitato. Inoltre, il notaio verifica che il testo della garanzia non contenga clausole che limitino la tutela dell’acquirente.
Questa fase di controllo è determinante per evitare rischi futuri. Una fideiussione mal formulata o priva dei requisiti necessari può diventare inefficace nel momento del bisogno.
Se il costruttore non rispetta gli impegni assunti, l’acquirente può richiedere l’intervento del garante. La procedura varia in base al testo della garanzia ma in genere prevede la presentazione di documenti che attestino l’inadempimento e la richiesta formale del pagamento.
Quando la fideiussione è autonoma, il garante interviene senza contestazioni aggiuntive. Questo consente un recupero tempestivo delle somme e limita gli effetti negativi del mancato completamento dei lavori.
Redazione Studio Chianca