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La perdita di una persona cara è un evento doloroso che, oltre al peso emotivo, porta con sé una serie di obblighi legali e amministrativi da affrontare. Per gli eredi è fondamentale sapere come gestire la successione. In questa guida indicheremo tutti i passi da seguire per gestire correttamente la successione del patrimonio, dalle pratiche con l’Agenzia delle Entrate, alle banche e altri enti coinvolti.
Non è mai piacevole affrontare questa situazione, e anche per questo avere una guida può essere d’aiuto. Il primo atto formale è la dichiarazione di morte, che deve essere effettuata presso il Comune dove è avvenuto il decesso. Se il decesso si verifica in ospedale o in una struttura sanitaria, sarà il personale medico a fornire la documentazione necessaria. In caso contrario, sarà il medico di famiglia o il medico legale a rilasciare il certificato di constatazione del decesso.
Una volta registrato il decesso presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune, viene rilasciato il certificato di morte, un documento essenziale per avviare tutte le successive pratiche legali e amministrative.
Se il defunto ha lasciato un testamento, è necessario individuarlo. Potrebbe essere custodito presso un notaio, tra i documenti personali o registrato nel Registro Generale dei Testamenti presso il Consiglio Nazionale del Notariato. Il testamento sarà pubblicato da un notaio, che ne certificherà la validità e comunicherà il contenuto agli eredi.
La successione è il processo attraverso cui il patrimonio del defunto viene trasferito agli eredi. Può avvenire in due modalità:
1) Successione testamentaria: Quando è presente un testamento.
2) Successione legittima: In assenza di testamento, il patrimonio viene diviso secondo la legge.
Gli eredi devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso. È un documento che attesta il trasferimento di beni mobili e immobili agli eredi e consente il calcolo delle imposte di successione.
Le imposte di successione variano in base al grado di parentela e al valore del patrimonio ereditato. Le aliquote sono:
Alla morte del titolare, i conti correnti vengono automaticamente bloccati. Nessuno, nemmeno gli eredi, può accedere ai fondi fino a quando non vengono completate le pratiche di successione.
Per ottenere lo sblocco, gli eredi devono fornire alla banca:
Se il defunto possedeva titoli, azioni o altri strumenti finanziari, è necessario contattare l’intermediario finanziario o la banca per trasferire i beni agli eredi. Anche in questo caso, è richiesta la dichiarazione di successione.
Gli immobili del defunto devono essere trasferiti agli eredi tramite la dichiarazione di successione. È importante includere nella dichiarazione:
Dopo la registrazione della dichiarazione di successione, è obbligatorio effettuare la voltura catastale per aggiornare i dati relativi alla proprietà dell’immobile nei registri del catasto. Questo passaggio può essere effettuato online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgendosi a un professionista (notaio o commercialista).
Gli eredi devono occuparsi delle spese relative agli immobili, tra cui:
Gli eredi possono vendere gli immobili ereditati, ma devono prima regolarizzare la proprietà con la voltura catastale e, se necessario, pagare le imposte di successione.
Gli eredi ereditano non solo i beni, ma anche i debiti del defunto. Prima di accettare l’eredità, è importante verificare l’ammontare dei debiti, che possono essere:
Se i debiti sono consistenti, è possibile accettare l’eredità con il beneficio di inventario, una procedura che limita la responsabilità degli eredi al valore dell’eredità stessa.
Se i debiti superano il patrimonio, gli eredi possono rinunciare all’eredità presentando una dichiarazione presso il tribunale.
Se il defunto percepiva una pensione, bisogna comunicare il decesso all’INPS o all’ente previdenziale. Le eventuali somme maturate e non riscosse possono essere richieste dagli eredi.
Il coniuge superstite e, in alcuni casi, i figli a carico hanno diritto alla pensione di reversibilità. La domanda deve essere presentata all’INPS con:
Se il defunto era un lavoratore dipendente, gli eredi possono richiedere il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e altre spettanze al datore di lavoro.
Gli eredi devono occuparsi delle utenze (luce, gas, acqua) intestate al defunto. Possono scegliere di:
Se il defunto aveva polizze assicurative, è importante verificarne il contenuto. Alcune polizze vita prevedono il pagamento di un capitale ai beneficiari indicati.
Oltre alla dichiarazione di successione, potrebbero essere richieste ulteriori comunicazioni, come la chiusura della partita IVA del defunto o la gestione di eventuali attività economiche.
Redazione Studio Chianca