Ci serviamo dei cookie per diversi fini, tra l'altro per consentire funzioni del sito web e attività di marketing mirate. Per maggiori informazioni, riveda la nostra informativa sulla privacy e sui cookie. Può gestire le impostazioni relative ai cookie, cliccando su "Gestisci Cookie".
Quando si affronta il tema dell’abitazione, è utile distinguere tra le diverse categorie che compongono il patrimonio immobiliare italiano. Le tipologie di casa presenti nel territorio non si limitano alle definizioni comuni, ma trovano una precisa classificazione nel Catasto Fabbricati, che assegna a ogni unità immobiliare una categoria, una classe e una rendita. Questi elementi assumono una funzione determinante in ambito fiscale, urbanistico e notarile, poiché incidono sulla tassazione, sulle agevolazioni e sulla possibilità di utilizzare l’immobile per determinate finalità.
La nozione di abitazione include qualsiasi immobile destinato a ospitare persone in modo stabile, dotato di determinati requisiti igienico sanitari e inserito in un contesto urbanistico conforme. Il Catasto Fabbricati assegna a ciascuna unità immobiliare una categoria, suddivisa in gruppi che permettono di individuare immediatamente la destinazione. Le abitazioni si collocano principalmente nel gruppo A, che raccoglie le unità destinate a civile abitazione e le relative varianti.
Le principali suddivisioni da tenere a mente sono la sezione urbana, il foglio di mappa, la particella e il subalterno. A questi si aggiungono categoria, classe, consistenza e rendita catastale.
La maggior parte delle abitazioni rientra nel gruppo A, suddiviso in diverse categorie in base al tipo di edificio e al livello delle finiture. Le categorie più significative sono:
La categoria catastale influisce direttamente sulla rendita e quindi sulle imposte dovute. Incide inoltre sulle agevolazioni, poiché alcune non si applicano a categorie come A uno o A otto.
Una grande parte delle abitazioni si trova in edifici condominiali. Questi immobili rientrano principalmente nelle categorie A due e A tre e presentano caratteristiche variabili a seconda dell’epoca costruttiva, della posizione e delle dotazioni interne. Un appartamento è individuato catastalmente come un subalterno, cioè una porzione autonoma all’interno di una particella che rappresenta l’intero edificio.
Gli elementi fondamentali da valutare sono la superficie utile, il numero dei vani, l’esposizione e la classe energetica. Dal punto di vista catastale, la consistenza è espressa in vani mentre nei documenti tecnici più recenti si utilizzano metri quadrati calcolati con criteri uniformati. La rendita catastale dipende dalla categoria e dalla classe, che a sua volta è determinata dalla zona censuaria e dalla qualità delle finiture.
Le abitazioni totalmente indipendenti includono case unifamiliari, villette e abitazioni con area pertinenziale esclusiva. Molte rientrano nella categoria A siete, mentre quelle con caratteristiche superiori sono classificate come A otto. La presenza di un giardino, di un accesso autonomo e di impianti indipendenti differenzia questa tipologia dagli appartamenti in condominio.
Dal punto di vista catastale, questo tipo di immobile ha una particella autonoma o, in alternativa, un subalterno che coincide con l’intero edificio. La consistenza viene calcolata in vani e la rendita risulta generalmente superiore rispetto a un appartamento, a causa della maggiore superficie e delle caratteristiche costruttive.
La villa rappresenta una categoria abitativa di pregio, caratterizzata da ampia metratura, finiture elevate, spazi verdi e spesso da un livello di comfort superiore. La categoria catastale corrispondente è A otto. La rendita di queste abitazioni risulta più elevata per via dei parametri fiscali propri delle categorie di fascia alta. Per questo motivo non sempre è possibile applicare agevolazioni che richiedono la classificazione dell’immobile come abitazione non di lusso.
Una tipologia particolare è rappresentata dalle abitazioni situate in contesti rurali o agricoli. Alcune di queste rientrano nel gruppo A undici, in quanto edifici tipici dei luoghi che mantengono caratteristiche costruttive tradizionali. Altre sono classificate come abitazioni civili o economiche, a seconda delle finiture. Nel caso degli immobili rurali, è importante distinguere tra abitazioni destinate ai conduttori dei fondi agricoli e immobili che non hanno rilevanza ai fini rurali.
I dati catastali assumono particolare rilevanza perché la ruralità, ove riconosciuta, incide sulla tassazione e richiede il possesso di specifici requisiti collegati all’attività agricola.
Negli ultimi anni sono cresciuti gli interventi di sviluppo residenziale con abitazioni costruite secondo standard energetici avanzati. Le nuove case sono generalmente accatastate in categoria A due. La classe energetica e i materiali utilizzati consentono una gestione più efficiente dei consumi e un valore di mercato spesso superiore. I dati catastali vengono attribuiti al momento del completamento dei lavori attraverso una procedura di dichiarazione che registra la nuova unità nel Catasto Fabbricati.
Ogni immobile è descritto in Catasto attraverso parametri specifici. I principali sono i seguenti:
Questi elementi determinano l’inquadramento fiscale e influenzano il valore dell’immobile. Il notaio verifica sempre i dati catastali per accertare che siano aggiornati e coerenti con lo stato reale dell’abitazione.
Un aspetto determinante nella compravendita riguarda la conformità tra lo stato di fatto dell’immobile e i dati riportati negli strumenti catastali e urbanistici. La planimetria deve corrispondere alla distribuzione interna dei locali, mentre eventuali modifiche edilizie necessitano di titoli abilitativi. In mancanza di regolarità, la vendita può essere sospesa o richiedere interventi di aggiornamento.
Dal punto di vista notarile, la verifica catastale è un passaggio obbligato. La dichiarazione di conformità costituisce parte integrante dell’atto di trasferimento e garantisce la sicurezza dell’operazione.
Redazione Studio Chianca