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La disciplina in merito al passaggio generazionale del patrimonio potrebbe sembrare confusa a chi non se n'è mai occupato.
Una delle domande più comuni in chi si appresta a lasciare il proprio patrimonio agli eredi è infatti: devo fare testamento o posso affidarmi alla successione legittima?
Al di là infatti delle spiegazioni tecniche sulla differenza tra le due, arriva sempre quel momento in cui bisogna prendere una decisione pratica, e in questo il Codice Civile non sempre aiuta.
In questo articolo illustreremo tutti i passaggi iniziare a capire questo complesso argomento, in modo da individuare cosa è più adatto in base alla vostra situazione familiare, per lasciare il vostro patrimonio a chi preferite voi.
Vediamo i passaggi.
Innanzitutto, il testamento e la legittima sono i due tipi di successione disponibili per chi sta per trasmettere agli eredi il proprio patrimonio.
È purtroppo molto diffusa la buona fede secondo la quale “non serve un testamento, i miei figli tanto non litigherebbero mai per l’eredità”. L’esperienza di chi si occupa di queste questioni dice purtroppo il contrario.
Non è così semplice far valere le proprie volontà testamentarie. Quante volte capita che di fronte a un testamento olografo, gli eredi legittimi impugnino il testamento per far valere la propria quota legittima.
Ecco un esempio pratico: Mauro ha una grande passione per i cani e ha un figlio. Mauro decide di lasciare in testamento olografo l'intero proprio patrimonio al canile municipale.
Una volta pubblicato il testamento di Mauro, il figlio potrebbe rivendicare la propria quota legittima, cioè il 50% del patrimonio del padre.
Cosa ci insegna questo caso? Che oltre al testamento o successione legittima bisogna introdurre un altro concetto: quello di quota disponibile. Nel caso di Mauro, la quota disponibile è solo del 50%.
Nel caso di un coniuge e più figli, la quota di legittima è 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli, e quest’ultima parte va divisa in parti uguali. Ci sono molte altre distinzioni, che possono sembrare molto complesse, ma che un notaio può chiarificare per voi.
Va fatta un'altra precisazione riguardo al testamento: in questo articolo spieghiamo la differenza tra i due tipi di testamento olografo o pubblico. Il secondo, anche se più costoso, garantisce una maggiore affidabilità perché fatto a prova in contestazione futura.
La garanzia è che il notaio dovrebbe mettere al riparo dalle future contestazioni. Inoltre, il professionista costituisce un valido aiuto e consiglio durante la delicata fase di decisione delle sorti del vostro patrimonio.
Un'altra distinzione che bisogna fare è questa.
Gli eredi legittimi sono coloro che succedono per successione legittima. Invece, i legittimari sono coloro a cui è destinata la quota di legittima di cui abbiamo parlato poco sopra; sono questi ultimi a poter impugnare le disposizioni testamentarie, ma anche le donazioni in vita del de cuius, in caso non le condividono e vogliano reclamare la propria parte.
Prima di rispondere, facciamo un secondo esempio.
Stavolta abbiamo Alessandra, nullatenente e con un conto in banca come unico patrimonio da lasciare. Alessandra ha due figlie. Alla primogenita ha donato due appartamenti in vita, alla seconda nulla.
Alla morte di Alessandra, in assenza di testamento, il patrimonio sarà diviso equamente tra le due eredi legittime?
Non proprio: infatti la secondogenita potrebbe chiedere alla primogenita di retrocedere una parte di quanto le è stato donato.
Il nostro consiglio per chi sta decidendo come gestire il lascito del proprio patrimonio è di affidarsi a un testamento pubblico redatto da un notaio, nei casi in cui:
1 – Abbiate dei dubbi sul concetto di “parenti vicini”
2 – Abbiate un coniuge e più figli in vita e non abbiate chiare le quote spettanti a ciascuno di loro
3 – Abbiate fatto delle donazioni pregresse a un erede
4- Vogliate assicurarvi che le vostre volontà testamentarie vengano rispettate e siano a prova di ricorsi futuri.
Chiedi un preventivo allo studio Chianca e raccontaci la tua situazione!
Redazione Studio Chianca