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I marchi ed i brevetti, beni immateriali che rientrano nella categoria della proprietà industriale, sono un argomento con cui aziende e startup si ritrovano spesso a dover fare i conti. Vediamo tutte le informazioni più importanti da conoscere per chi decide di intraprendere questo cammino, e analizziamo come vi prende parte il notaio, e in che veste.
Segno di riconoscimento per eccellenza, il marchio è la “firma” dell’azienda. Sono oggetto di registrazione come “marchi” tutti i segni, in particolare parole (compresi i nomi di persone), disegni, lettere, cifre, suoni in qualunque forma, combinazione o tonalità cromatica.
Il marchio deve presentare di norma due caratteristiche:
Non deve essere troppo generico;
Non dev’essere confondibile con un altro già esistente.
Il brevetto è un diritto di esclusività relativamente ad un’invenzione di un prodotto, di un procedimento per la sua realizzazione con relativa competenza specifica.
Spesso il brevetto nella vulgata viene confuso con il diritto d’autore, che invece tutela le opere creative in qualunque forma. La differenza è quindi l’ambito d’applicazione, che per il brevetto è necessariamente quello industriale.
Per registrare un marchio e un brevetto non è necessaria la presenza del notaio, ma è possibile acquistare un marchio ed un brevetto già esistenti con atto pubblico o scrittura privata autenticata da un notaio. All'interno del contratto di acquisto del marchio, è necessario stabilire, oltre al prezzo e alle modalità di pagamento, in conformità alla normativa antiriciclaggio, gli effetti derivanti dalla cessione. In aggiunta, l'imprenditore che cede il marchio deve assicurarsi che questo sia valido e che non siano intervenute circostanze che ne abbiano compromesso l'efficacia o l'utilizzo futuro.
Invece per il brevetto bisogna distinguere fra:
1) Cessione di brevetti: viene trasferito il diritto di piena proprietà su un brevetto industriale già registrato;
2) Cessione del diritto al brevetto: nell’atto di cessione del diritto al brevetto, l’acquirente beneficia dei diritti di sfruttamento economico di un’invenzione.
Per entrambi vale lo stesso principio: sebbene non sia obbligatorio rivolgersi al notaio, è comunque la scelta migliore perché consente di avere le idee chiare su quanto si sta facendo, e di essere maggiormente tutelati nel presente e nel futuro.
Ricordiamo inoltre che marchi e brevetti possono costituire oggetto di conferimento in natura, all’interno di una società di capitali.
I marchi e i brevetti devono essere registrati presso la Camera di Commercio. Questo passaggio è necessario per dare la giusta visibilità (si chiama “pubblicità”) ad atti che altrimenti non sarebbero visibili a chiunque in futuro desideri registrare il proprio marchio e brevetto unico.
Vuoi acquistare un marchio o brevetto già esistente perché vi intravedi una possibilità di business? Informati meglio presso il tuo notaio di fiducia.
Redazione Studio Chianca